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L'Opinione
17/06/2016
Bini Smaghi: C'è spazio per forti banche regionali

Il consolidamento del credito lascia spazi di crescita alle banche regionali. ChiantiBanca è il terzo istituto cooperativo, dopo Cassa Padana e Banca di Cambiano, ad aver presentato istanza di uscita dal sistema delle Bcc.

Per restare vicini al territorio, spiega Lorenzo Bini Smaghi, presidente di ChiantiBanca. L'ex membro del board della Bce, al vertice anche della francese Société Generale, non ha dubbi: Sul mercato del credito non resteranno solo i grandi gruppi.

Per questo avete fatto domanda di way out?

ChiantiBanca è una storia di successo. E una banca solida (con un Ceti oltre il 13°io), efficiente (un cost/income in calo previsto sotto il 5o%), redditizia (un Roe previsto in crescita all' 8% nel quinquennio), radicata sul territorio (oltre ioomila clienti) e con forte potenziale di sviluppo (verranno aperte filiali anche ad Arezzo, Livorno e Pisa). E con il cervello in Toscana. L'istanza di uscita consente di proseguire, e rafforzare, questo percorso di successo, di cui c'è un gran bisogno nel mondo bancario italiano.

Come giudica il progetto di riforma delle Bcc?

Non è ancora disponibile un progetto definito, un piano industriale, un disegno organizzativo. Aspettiamo per giudicare.

Quali nodi (anche culturali) le Bcc dovranno affrontare sotto lavigilanza della Bce?

Dovrà essere chiarito l'ambito territoriale di operatività delle singole Bcc aderenti al gruppo, dato che si dovranno escludere le sovrapposizioni. Un problema non semplice. ChiantiBanca è attualmente presente in 26 comuni,13 dei quali coperti anche da altre Bcc. Con quale criterio si deciderà quale Bcc rimarrà e quale chiuderà? Vanno poi definiti i poteri della capogruppo, che - come ha ricordato il governatore Visco nelle Considerazioni finali -devono perseguire con determinazione razionalizzazioni ed efficienza.

Quale sarà il futuro di ChiantiBanca fuori dal mondo Bcc?

Restiamo nel mondo cooperativo! La cooperativa sarà capogruppo, oltre a continuare asvolgere le funzioni mutualistiche e di sostegno al territorio. Con molte più risorse di prima per i maggiori dividendi della spa.

Per uscire dovrete versare 60 milioni al Fisco.

Copriremo l'esborso con le riserve. Il pagamento farebbe scendere il Ceti intorno al 10,7%, ampiamente sopra i requisiti minimi.

Qual è il profilo ideale degli eventualipartner?

Puntiamo su due tipi di partner: industriale (bancario, assicurativo, wealth management) per migliorare la capacità di servire icli enti connuoviprodotti; e istituzioni finanziarie locali.

La crescita di ChiantiBanca avverrà per linee interne, attraverso acquisizioni, o fusioni com'è stato con Pistoia e Prato?

Fino ad ora siamo cresciuti sia per linee interne sia con incorporazioni di Bcc in difficoltà, dando un contributo importante alla stabilità. C'è ampio spazio per una crescita autonoma, sia in termini geografici che di clienti e prodotti. Per questo motivo è importante mantenere il cervello della banca in Toscana.

Cosa vuol dire oggi essere banca del territorio?

Significa soprattutto conoscenza del territorio; saperne monitorare ed ascoltare meglio degli altri le esigenze, fornendo in tempo reale risposte concrete, sotto forma di servizi e prodotti specifici, che in questo modo si distinguono da quelli inevitabilmente più generici offerti dalle banche non territoriali.

Ritiene che il sistema bancario italiano sia destinato a un ulteriore consolidamento? Quali spazi si aprono per una banca regionale indipendente?

Il consolidamento mi sembra inevitabile. Andrebbe fortemente accelerato. Ciò non significa che ci sia spazio solo per grandi, tutte con il centro decisionale nello stesso posto. Ci sono grandi opportunità anche per banche regionali forti e radicate. Ma a condizione che seguano logiche industriali e che abbiano progetti validi. Come nel caso di ChiantiBanca.

Cesare Peruzzi - Il Sole 24 ore - Giovedì 16 giugno 2016