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L’APPROSSIMARSI DELLE FESTIVITÀ NATALIZIE è occasione di bilanci di fine anno e di riflessione sul senso del nostro ruolo di cooperatori di credito. Un lavoro appassionante e impegnato per la costruzione del bene comune sulla base di valori mutualistici condivisi che sono stati, e continuano a essere, volano di una storia ultracentenaria.
La mutualità, la solidarietà, il localismo sono i principi di fondo che ispirano l’azione delle nostre banche e che fanno la differenza rispetto alle banche ordinarie, anche nei tempi di straordinarie difficoltà e complessità che stiamo attualmente vivendo. Dal 2019, infatti, è trascorso un triennio di cambiamenti epocali: dapprima l’attuazione della grande riforma del credito cooperativo con la costituzione e l’avvio dei gruppi bancari che hanno bipolarizzato il movimento, poi la grande pandemia COVID-19 e la conseguente crisi economica e sociale. Senza contare la competizione di mercato con l’ulteriore concentrazione del sistema bancario e l’entrata in campo finanziario dei nuovi operatori digitali, le cosiddette fintech.
Il tutto in un contesto normativo che vede le nostre banche affrontare oneri sproporzionati alla loro dimensione.
In questo contesto così arduo, la sfida è quella di poter proseguire la missione di sempre al servizio delle comunità locali, continuando a dare corpo alla funzione di prossimità nei confronti di famiglie e imprese per mezzo di un dialogo costante volto a valorizzare il territorio. Ma per farlo non bastano più le forze di una singola Bcc per quanto grande e organizzata, come nel caso della Bcc di Roma che mi onoro di presiedere. È sempre più imprescindibile avere un Gruppo alle spalle che sia garante di stabilità, controllo e monitoraggio verso tutte le banche aderenti, nell’interesse del Gruppo nel suo complesso e di ogni singola banca.
Con la forza dell’unione, ne sono convinto, potremo continuare a vincere le nuove sfide davanti a noi, dando seguito alla nostra missione di sempre.