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Dal Territorio
15/04/2021
La forza del mare
autore: Guido Fiorini
Giornalista Il Tirreno
AI LIVORNESI PUOI TOGLIERE TUTTO, MA NON IL MARE. Ci vivono in simbiosi tutto l’anno e basta un primo pallido sole primaverile per le prime giornate passate sugli scogli del Romito, poi preso in assalto in estate, rigorosamente cavalcando uno scooter. Attorno al mare gira anche gran parte dell’economia che poggia saldamente le proprie gambe sul sistema porto. Uno scalo integrato nel sistema portuale nazionale e europeo, caratterizzato da movimenti di merci di qualunque tipo e da un traffico di passeggeri di natura prettamente stagionale, ma da sempre penalizzato da un sistema infrastrutturale di collegamenti che da decenni ha bisogno di essere potenziato. Basti ricordare l’annosa questione dell’Autostrada Tirrenica, mai realizzata, compreso quel “lotto zero” che avrebbe dovuto scavalcare proprio il Romito e che, più volte annunciato, è stato di fatto messo in un cassetto da una decina di anni. Nonostante il “gap” il porto di Livorno prova a crescere. E, nonostante alcuni problemi ambientali che stanno rallentando il progetto, è già stata finanziata la nuova Darsena Europa, che consentirà l’accosto anche alle meganavi portacontainer, ampliando l’offerta nel settore della movimentazione delle merci. L’opera è finanziata e il Governo ha nominato come commissario straordinario il nuovo presidente della Port Authority, il piombinese Luciano Guerrieri. L’impatto del porto sulla città di Livorno è enorme. E non solo per le aziende che lavorano direttamente nello scalo. Si pensi al turismo, con la crocieristica: le grandi navi del lusso sulle onde attraccano a Livorno e i passeggeri, oltre a visitare le grandi città d’arte della Toscana con veloci trasferimenti in pullman, si riversano nelle vie dello shopping, trainando l’economia. La pandemia ha però cambiato gli scenari. E se complessivamente la movimentazione merci totale del porto ha perso, 2020 su 2019, qualcosa in più del 13% (da 36.715.346 tonnellate a 31.781.949, da 789.833 a 716.233 containers, -9,3%, da 640.752 a 430.427 auto nuove, -32,8%), a fronte di un calo delle navi in arrivo (da 8.020 a 6.392 -20,3%), a pagare il prezzo più alto è stato il movimento dei passeggeri (da 2.734.150 a 1.584.438 -42,1%). E a crollare non sono stati gli utenti dei traghetti da e per la Sardegna, la Corsica e le isole minori dell’Arcipelago toscano, quanto i crocieristi, l’ossigeno dell’economia labronica (da 832.121 a 19.377, -97,7%). A tutto questo è legata la tenuta sociale della città: nelle imprese portuali lavorano oltre 1.600 addetti, circa 3000 quelli della logistica, a cui vanno aggiunti i lavoratori dell’autotrasporto; comparto, quest’ultimo fortemente colpito dalla crisi, che ha subito, fra i mesi di maggio e agosto scorso un calo del 53%. Terminata la gestione di Stefano Corsini, all’inizio di marzo il governo ha scelto il pragmatico e espertissimo del settore Luciano Guerrieri, piombinese e già commissario straordinario proprio del porto sul promontorio davanti all’Elba. A lui è chiesto, nel giro di qualche anno, di riportare a pieni giri una macchina alla quale è legato a doppio filo il futuro di Livorno. Il gap di Livorno sta nelle connessioni. E Guerrieri lo sa bene. E’ stato aperto un dialogo sulla ferrovia e la ferma volontà è quella di risolvere tutte le problematiche retroportuali, così come di realizzare, in tempi più rapidi possibili, uno strumento che valorizzi un pacchetto insediativo quanto più attrattivo possibile. Ne va dello sviluppo non solo del porto ma dell’intera città. Queste sono aree di crisi complessa e l’agire sul sistema di relazioni industriali, coinvolgendo non solo l’Autorità di sistema ma l’intero territorio, è il passepartout per il rilancio economico e sociale. Insomma, la città riparte se riparte (con forza) anche il porto. Livorno aspetta buone notizie, dal suo mare. Come sempre. Guido Fiorini è vicecaporedattore del quotidiano Il Tirreno. Ha diretto le redazioni di Empoli, Grosseto e Piombino-Elba-Cecina. Da tre anni lavora nell’ufficio centrale a Livorno. Realizza inchieste su infrastrutture e temi ambientali.