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Territorio è una parola cardine: bisogna conoscerlo, saperne monitorare e ascoltare meglio degli altri le esigenze, fornendo in tempo reale risposte concrete, con servizi e prodotti specifici che si distinguano da quelli più generici offerti dalle banche non territoriali.
Con queste parole il presidente di ChiantiBanca, Lorenzo Bini Smaghi, ha sintetizzato il ruolo di intermediazione delle banche territoriali durante la tavola rotonda organizzata ieri (giovedì 23 giugno) dalla Cna di Siena.
L’appuntamento - condotto dalla giornalista di SkyTg24, Federica De Sanctis e intitolato “Una nuova finanza per le piccole imprese” - ha visto un’ampia e interessata partecipazione e un dibattito serrato a tre voci, con il presidente di Cna Siena, Fabio Petri, e il segretario nazionale della Cna, Sergio Silvestrini, protagonisti al fianco di Bini Smaghi.
Al centro del dibattito, appunto, il mondo delle piccole e medie imprese, vera ossatura imprenditoriale del territorio e più in generale del sistema Italia, e gli strumenti possibili o ipotizzabili per sostenerle nell’attività quotidiana, compresa quella dell’accesso al credito. Evitando, come ha sottolineato Bini Smaghi, che siano proprio i piccoli imprenditori, insieme all’economia reale, a pagare il prezzo di un sistema bancario non efficiente che è entrato in fibrillazione al primo scossone.
E’ necessario un cambio di passo e di metodo che riavvicini il sistema del credito alle imprese: la fase di caduta libera della crisi è terminata, ma senza adeguati strumenti finanziari la ripresa sarà lenta e complicata ha esordito, a tal proposito, Petri auspicando un cambiamento di mentalità e di approccio in cui si passi dalla valutazione del rischio per le imprese alla valutazione dei loro progetti.
Per stimolare la ripresa economica che sta dando seppur timidi segnali positivi, Cna e ChiantiBanca hanno ribadito, anche ieri, un impegno comune: lavorare insieme per far maturare vere e proprie proposte di sostegno alle micro e piccole imprese.
Riqualifichiamo il rapporto banche-imprese, con soluzioni alternative di finanziamento come la cosiddetta finanza di prossimità e il crowdfunding ha ipotizzato il presidente di Cna Siena, Petri.
Mentre Bini Smaghi ha confermato l’impegno comune a cercare una soluzione che consenta al piccolo imprenditore di presentare un bilancio solido avendo così accesso ai capitali, in modo da innescare un circuito virtuoso: entro breve tempo attiveremo un programma sperimentale che potrebbe diventare un modello.