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Direttore Pastore, l’Italia, a causa della terribile pandemia, proviene da un periodo di grande difficoltà e incertezza, oggi mitigato dalla speranza di un ritorno alla normalità. Qual è la fotografia del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea alla luce di questo scenario?
“Un anno e mezzo di pandemia ha confermato come il modello di banca cui si ispira il nostro Gruppo Bancario Cooperativo vuole essere un luogo di fiducia e opportunità per i cittadini e le imprese, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà. Il nostro Gruppo – nonostante la crisi economica nazionale e internazionale – è riuscito anche nel 2020 a creare valore per i propri soci e per i territori in cui opera, chiudendo l’esercizio in utile e assicurando sostegno a famiglie e imprese. Lo dimostra anche il fatto che è cresciuta la fiducia dei nostri soci, il cui numero nel 2020 si è portato a 824 mila unità, 14 mila in più rispetto all’anno precedente”.
Quali sono state le azioni concrete che il Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea ha realizzato per sostenere l’economia reale delle famiglie e della piccola e media impresa?
“Abbiamo attivato immediatamente tutte le azioni necessarie a far beneficiare la nostra clientela delle iniziative pubbliche volte a mitigare gli effetti della pandemia: il Gruppo, a maggio 2021, ha accordato moratorie per un ammontare complessivo di circa 22,3 miliardi di euro. E sempre nel mese di maggio l’importo dell’outstanding delle moratorie è sceso a 12,7 miliardi di euro, grazie alla ripresa dei pagamenti da parte dei nostri clienti. Un bel segnale di speranza. E con riferimento alle ulteriori misure di intervento sul credito adottate a livello nazionale (in particolare il “Decreto Liquidità”), nel 2020 sono stati erogati finanziamenti per complessivi 7,7 miliardi di euro circa, di cui 2,3 miliardi di euro per finanziamenti fino a 30 mila euro, garantiti dal Fondo Centrale di Garanzia”.
E sul fronte degli impieghi, tradizionale core business delle BCC, una congiuntura così difficile ha determinato una qualche contrazione?
“Al contrario, e sono i numeri a dimostrarlo: nel 2020 abbiamo erogato prestiti complessivi per 19 miliardi e mezzo di euro, di cui 14 miliardi alle micro, piccole e medie imprese e 5 miliardi destinati alle famiglie, per una crescita degli impieghi lordi rispetto al 2019 dell’8,3 per cento. E questo incremento lo abbiamo realizzato in un anno segnato da una profondissima crisi economica. E’ il segno che le BCC, soprattutto nei periodi più difficili, non vengono mai meno alla loro missione di sostegno all’economia reale”.
A fronte delle numerose iniziative poste in campo dal Gruppo sui territori, qual è ad oggi la solidità patrimoniale del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea?
“I risultati di bilancio al 31 dicembre 2020 ci restituiscono una fotografia nitida della solidità del nostro Gruppo, pur in un momento di grande complessità: con un utile netto consolidato a 202 milioni di euro, il Gruppo rafforza i propri indici patrimoniali con il Cet1 al 16,7 per cento e il TCR al 17,5 per cento. Si tratta di risultati ragguardevoli anche considerando l’importante opera di consolidamento del Gruppo che abbiamo portato avanti lo scorso anno in stretta collaborazione con le BCC”.
Quali sono le direttrici principali del piano industriale recentemente approvato dalla Capogruppo Iccrea Banca?
“Il piano industriale del Gruppo fa leva soprattutto sullo sviluppo di settori di business volti a rafforzare ulteriormente la redditività nel futuro. L’ampio e diversificato modello di offerta consente al Gruppo di servire al meglio la clientela retail, con una completa gamma di tipologie di affidamenti e di investimento, e allo stesso tempo di dare supporto – a maggior ragione oggi con la forza di un Gruppo di rilevanza nazionale – a clientela corporate che opera sui territori di insediamento del Gruppo. Tutto ciò grazie alla presenza di società strumentali in grado di offrire un’ampia gamma di prodotti e servizi per rispondere a tutte le esigenze, anche quelle più evolute di finanza ordinaria e straordinaria, crediti a medio/lungo termine e servizi estero, leasing, factoring, noleggio, servizi di consulenza”.
Ci sono dei settori particolari su cui vi siete focalizzati?
“Riteniamo strategico lo sviluppo del risparmio gestito, anche attraverso alleanze con partner di mercato, e abbiamo posto grande attenzione alle potenzialità date dallo sviluppo dei comparti previdenziale e assicurativo e a quello della monetica con l’emissione di carte e di Pos. Sono tutti servizi che saranno potenziati in stretto raccordo con le attività svolte dalle BCC sui territori”.
Questo raccordo con le BCC sul territorio appare in effetti come una delle sfide più cruciali nel processo di consolidamento del Gruppo Bancario Cooperativo.
“Lo è certamente. Sin dal momento della sua costituzione, il Gruppo ha portato avanti, in sinergia con le BCC, un progetto per la realizzazione di un modello capace di coniugare la cooperazione di credito e la presenza sul territorio con le esigenze di un mercato bancario sempre più complesso e competitivo. Si tratta soprattutto di un salto culturale che riguarda tutti noi è che rappresenta davvero la nostra principale sfida”.